Approfondendo le caratteristiche del capitale strutturale verde, è possibile notare che esistono diversi tipi di capitale strutturale verde all’interno dei nostri ambienti naturali e costruiti. Ci sono foreste, zone umide, ecosistemi costieri, infrastrutture verdi che imitano le funzioni naturali, terreni agricoli, edifici e infrastrutture che incorporano elementi verdi e reti ecologiche che collegano habitat frammentati e consentono migrazioni e spostamenti. 

Il capitale strutturale verde è essenziale per diversi motivi. Mantiene la biodiversità e protegge gli habitat naturali, migliorando i servizi ecosistemici. Svolge inoltre un ruolo cruciale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Attraverso pratiche sostenibili, il capitale strutturale verde può anche promuovere un uso sostenibile del territorio. Questo si trasforma in ambienti naturali che, grazie al capitale strutturale verde, diventano più resilienti e benefici per la salute e il benessere umano. Il capitale strutturale verde, infatti, è collegato a impatti positivi come la purificazione dell’acqua, il sequestro del carbonio, la fertilità del suolo, la regolazione del clima e la fornitura di habitat. 

Per comprendere l’importanza del capitale strutturale verde e garantirne una gestione sostenibile, è fondamentale misurarlo e analizzarlo. Esistono molti strumenti e metodi per effettuare questa valutazione. Per identificare e quantificare il valore dei servizi del capitale strutturale verde è possibile condurre una valutazione dei servizi ecosistemici. È possibile utilizzare metodologie contabili per valutare gli stock e i flussi di risorse naturali. L’analisi costi-benefici è lo strumento più utilizzato per valutare la fattibilità economica di progetti o politiche; se invece la valutazione deve essere fatta per un prodotto o un’attività, la valutazione del ciclo di vita è la metodologia completa da prendere in considerazione. La valutazione dell’impatto ambientale è un processo sistematico per valutare i potenziali impatti ambientali dei progetti. Le tecnologie di telerilevamento, come i GIS e i satelliti, sono i metodi più adatti per mappare e analizzare gli ecosistemi e i territori. Coinvolgere tutte le parti interessate attraverso attività partecipative e di co-progettazione e integrare le misurazioni nei sistemi economici e finanziari è l’approccio migliore per valutare i potenziali benefici del capitale strutturale verde.

Infine, le imprese dovrebbero essere consapevoli del loro potere di preservare e accrescere il capitale strutturale verde semplicemente adottando pratiche sostenibili, come gli accorgimenti legati a un uso più efficiente dell’energia e a una migliore conservazione dell’acqua. Inoltre, riciclando e impegnandosi con fornitori etici e sostenibili, le imprese possono incrementare il capitale strutturale verde. Anche l’uso di materiali a basse emissioni, la costante manutenzione di qualità e le pratiche di pulizia ecologica, insieme alla cura delle piante locali, sono attività utili per incrementare le prestazioni del capitale strutturale verde. Incorporando queste pratiche sostenibili nel capitale strutturale verde, le imprese possono contribuire alla transizione verde verso un futuro migliore.